Riciclo batterie al litio

L’attenzione alla sostenibilità ambientale è da sempre al centro del nostro lavoro. In Flash Battery siamo convinti che la transizione all’elettrico, per definirsi sostenibile, non possa limitarsi all’abbandono dei combustibili fossili: deve essere un percorso rispettoso dell’ambiente, con un focus particolare sui processi di produzione, sul tema del riciclo e smaltimento delle batterie al litio.

Sapevi che oltre il 96% dei materiali di una batteria può essere recuperato?
Al momento i volumi di batterie giunte a fine vita sono ancora limitati a causa del loro recente ingresso sul mercato e della loro vita molto lunga, che spesso va dai 15 ai 20 anni. Per questi motivi, fino ad oggi, investimenti significativi per la creazione di centri di riciclo su larga scala non erano giustificati. Tuttavia, sono già attive diverse linee pilota che confermano l’elevata riciclabilità delle materie prime. Nei prossimi 5-10 anni, assisteremo all’apertura di un numero crescente di gigafactory dedicate al riciclo in Europa.

Il riciclo delle batterie, inoltre, è definito come una vera e propria miniera urbana per l'Europa, perché consente di recuperare materiali preziosi, riducendo la dipendenza dalle importazioni. Questo concetto è centrale nella strategia europea per la transizione verso l’economia circolare, che mira a trasformare i rifiuti derivanti da batterie al litio esauste in risorse, diminuire l’impatto ambientale dell’estrazione e promuovere una gestione sostenibile dei materiali.

Il ruolo dei produttori è quindi cruciale: servono materie prime selezionate ed una progettazione efficace, per rendere i processi di riciclo del futuro semplici ed efficienti. Il processo produttivo Flash Battery è privo di fasi inquinanti e con un’autoproduzione delle fonti energetiche dell’80%, mentre la progettazione è orientata a creare un design che ne agevoli lo smontaggio e il recupero dei materiali a fine vita.

Normative europee nel Riciclo delle Batterie al litio

Con l’aumento esponenziale dei veicoli elettrici, l’Unione Europea si è posta un nuovo obiettivo strategico: potenziare l’economia circolare e rendere più sostenibili prodotti e processi nel settore delle batterie. Il 17 agosto 2023 è entrato in vigore il Regolamento (UE) 2023/1542 relativo alle batterie e ai rifiuti di batterie: una normativa che stabilisce i requisiti in materia di sostenibilità, sicurezza, etichettatura, marcatura e informazione per consentire l’immissione sul mercato o la messa in servizio delle batterie all’interno dell’Unione Europea. Stabilisce inoltre requisiti minimi per la responsabilità estesa del produttore, la raccolta e il trattamento dei rifiuti di batterie e la comunicazione.

BMS e passaporto europeo della batteria

Sono numerose le disposizioni generali volte a regolamentare il corretto riciclo e smaltimento delle batterie: dall’introduzione di un vero e proprio passaporto europeo della batteria, con relativo QR code, che assicurerà un facile tracciabilità della batteria stessa, fino all’obbligo di fornire informazioni sullo stato di salute e sulla vita attesa della batteria attraverso il Battery Management System (BMS).

L’impronta di carbonio delle batterie

Il Regolamento europeo delle batterie richiede, inoltre, l’obbligo di calcolare l’impronta di carbonio relativa al ciclo completo di vita delle batterie e di renderla disponibile tramite opportune dichiarazioni. In aggiunta, è prevista la futura introduzione di una soglia massima da rispettare per ogni prodotto. 

Riciclo e recupero delle batterie a fine vita

Per promuovere l’economia circolare, sono stati definiti specifici requisiti di fine vita, compresi gli obiettivi e gli obblighi per il recupero dei materiali delle batterie esauste. Dall’apposizione di una specifica etichettatura che indica l’obbligo di raccolta presso centri specializzati, alla richiesta di tracciabilità dettagliata della tipologia e quantità di materie prime utilizzate durante l’intero ciclo di produzione della batteria, comprendendo tutta la catena di fornitura.

L’obiettivo finale è che ogni batteria nuova prodotta dovrà contenere una quantità definita di materiale riciclato.

Riciclo: Responsabilità dello smaltimento del settore industriale

Con l’entrata in vigore del Regolamento Europeo delle batterie, il tema del riciclo e recupero dei materiali è diventato un vero e proprio dovere che riguarda l’intera catena del valore delle batterie.

Dal fabbricante, al produttore, fino all’importatore: in funzione dei diversi casi di vendita, ogni attore può essere ritenuto responsabile del riciclo delle batterie che vengono immesse sul territorio europeo e dovrà seguire scrupolosamente le linee guida e le normative adottate dal Regolamento.

Struttura e Composizione delle Batterie al Litio

Per comprendere appieno come funzionano e come possono essere ottimizzati i processi di riciclo e recupero delle batterie al litio a fine vita è importante conoscere la struttura interna di un componente ben preciso: la cella.
Ogni cella al litio è formata da:

Due elettrodi:

  • un catodo (il polo positivo), formato da un foglio di alluminio su cui viene steso il composto catodico che caratterizza la cella, ad esempio NMC, LFP, LTO, ecc.
  • un anodo (polo negativo), caratterizzato da un foglio di rame su cui viene steso un composto anodico formato, di norma, da carbonio o grafite

un separatore che si interpone tra i due elettrodi, generalmente in materiale ceramico o polimerico, che ha funzione isolante.

un elettrolita, ovvero un liquido organico contenente sale di litio che riempie il volume rimasto della cella e permette l’intercalazione degli ioni tra anodo e catodo.

Nonostante abbiano una vita molto lunga, anche le celle al litio nel tempo si degradano e, vista la quantità di materiali preziosi al loro interno, predisporre un riciclo corretto dei loro componenti non è solo da considerarsi un comportamento etico, ma una vera e propria risorsa.

Tecnologie del riciclo della Batteria al Litio

Oltre a ridurre l’impatto ambientale generato dall’aumento della domanda di veicoli elettrici, il corretto riciclo delle batterie al litio consente il recupero di numerosi componenti e metalli di valore come rame, alluminio, litio, cobalto e manganese, che generano risorse e compensano la scarsità di depositi minerari.

Ad oggi, esistono diversi processi di riciclo, che possono essere fisici o chimici a seconda delle metodologie utilizzate per estrarre e separare i materiali dalla batteria e ognuno di questi può contare diverse fasi. Qualunque sia il metodo utilizzato, l’obiettivo è il medesimo: più il materiale di partenza è selezionato e con una chimica ben precisa, più il processo di riciclo risulterà efficiente.

Ecco perché i produttori hanno l’importante compito di considerare il fine vita delle batterie sin dalla fase di progettazione, ottimizzando gli step produttivi e realizzando batterie che siano semplici da disassemblare e che contengano materiali sempre più ecosostenibili.

Second life delle batterie al litio: una scelta non sempre efficace

Crescono gli studi sulla possibilità di dare una seconda vita alle batterie al litio, che consiste nel loro riutilizzo in applicazioni come l’energy storage una volta concluso il loro uso sui veicoli elettrici. Una pratica che, seppur potenzialmente interessante, potrebbe non essere la scelta migliore per il futuro.

Nel settore automotive, ad esempio, quando le batterie perdono circa il 20% della loro autonomia, devono essere sostituite poiché causano la riduzione dell’autonomia complessiva del veicolo. Tuttavia, queste batterie non sono completamente esauste e possono essere sfruttate nei sistemi di accumulo energetico.

Negli ultimi anni, però, i principali produttori di celle mondiali, hanno introdotto un limite minimo sullo stato di salute residuo, solitamente posto al 70% SOH, entro il quale poter utilizzare le celle stesse in sicurezza.

Date queste premesse, con la veloce evoluzione tecnologica delle batterie, i maggiori rischi nell’utilizzo di batterie con un basso stato di salute e l’alta percentuale di riciclo che si potrà ottenere (> 96%), per il futuro al posto che adottare pratiche di second life, si preferirà utilizzare i materiali delle celle riciclate per farne di nuove con migliori performance e maggiore sicurezza.

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