Il Regolamento Europeo delle Batterie: un passo concreto verso un futuro sostenibile
14/03/2023 – Blog, Novità, Tutto sulle batterie al litio
Una nuova regolamentazione per le batterie: da Giugno 2023 sarà pubblicato il Regolamento Europeo con lo scopo di migliorare il progresso tecnologico delle batterie e ridurne l’impatto sull’ambiente
Si sente sempre più spesso parlare di economia circolare e green economy applicate ai più disparati ambiti produttivi. Il settore di batterie, pile e accumulatori non è certamente escluso da questa tendenza, e per renderlo adeguato a questo modello produttivo migliorativo, si è discusso per molto tempo se introdurre una regolamentazione efficace, aggiornata e specifica a livello europeo, che garantisca la sostenibilità dell’intera filiera.
Per fare ciò, il 9 Dicembre 2022 l’Unione Europea, rappresentata da Commissione, Parlamento e Consiglio europei, ha raggiunto un accordo sul testo definitivo del nuovo Regolamento Europeo delle batterie, la cui pubblicazione è prevista per Giugno 2023. Questo nuovo regolamento ha l’obiettivo di incentivare il progresso tecnologico nel settore delle batterie e ridurre al minimo l’impatto della loro produzione sull’ambiente. Obiettivo che metterà in atto fissando diversi requisiti, misure e specifiche attività da eseguire per poter commercializzare qualsiasi tipologia di batteria in Europa.
Ma qual è la situazione legislativa attuale nel vecchio continente e quali sono i punti principali previsti dal nuovo Regolamento Europeo delle Batterie? Analizziamoli nel dettaglio.
Attualmente, nei Paesi dell’Unione Europea, le modalità di immissione sul mercato di pile e accumulatori, compresa la gestione della loro raccolta e riciclo a fine vita, sono regolati dalla Direttiva 2006/66/CE, la quale prevede che gli Stati Membri debbano mettere in atto tutte le misure necessarie per ottimizzare e promuovere la raccolta differenziata, evitando che questi prodotti siano smaltiti come rifiuti urbani misti.
Ciò si traduce nella predisposizione di punti di raccolta nelle vicinanze degli utilizzatori per poter depositare le pile e gli accumulatori usati, i quali vengono poi recuperati gratuitamente dai produttori.
Visto l’aumento esponenziale di veicoli elettrici alimentati da batterie con tecnologie sempre più complesse ed evolute, questa direttiva (che si applica a tutti i tipi di batterie, indipendentemente dalla chimica e dall’utilizzo finale) risulta oggi obsoleta, in quanto non più adeguata allo sviluppo tecnologico attuale e non sufficientemente aggiornata per poter regolamentare il corretto recupero e smaltimento di questi accumulatori di ultima generazione.
Per questo si è resa necessaria la sua sostituzione con un nuovo regolamento più consono ai ritmi di crescita della domanda di batterie e più in linea con gli obiettivi di neutralità climatica che l’Unione Europea intende perseguire.
L’Unione Europea ha quindi un nuovo importante obiettivo per i prossimi decenni: migliorare l’economia circolare, la sostenibilità di prodotti e processi e il sostegno al progresso tecnologico europeo nel settore delle batterie. A questo scopo ha deciso di introdurre una nuova regolamentazione, denominata EU Battery Regulation (Regolamento Europeo delle Batterie) per conferire una chiara direzione verso un quadro normativo delle batterie in Europa, che possa garantire la sostenibilità dell’intera catena del valore nel lungo periodo.
Il testo definitivo del regolamento, concordato tra Commissione, Parlamento e Consiglio Europeo, datato 9 Dicembre 2022 e in attesa di rilascio e pubblicazione, è un’iniziativa legislativa parte del Green Deal Europeo: un pacchetto di proposte della Commissione Europea per modernizzare l’economia e trasformare le politiche in materia di clima, energia, trasporti, ambiente e fiscalità, che ha l’obiettivo di ridurre entro il 2030 le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% rispetto ai livelli rilevati nel 1990 e culmina con il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050.
Gradualmente, a partire da Giugno 2023, il Regolamento Europeo delle Batterie andrà a sostituire la Direttiva 2006/66/CE, e sarà attuato contemporaneamente in tutti i Paesi comunitari, con lo scopo comune di ridurre al minimo gli effetti nocivi delle batterie sull’ambiente.
I nuovi requisiti obbligatori riguarderanno per la prima volta l’intero ciclo di vita delle batterie al litio (dall’estrazione della materia prima, fino alla produzione, la progettazione, l’etichettatura, la tracciabilità, la raccolta, il riciclo e il riutilizzo) e prevedono la suddivisione delle batterie nei seguenti gruppi, a seconda dell’applicazione per cui vengono progettate:
Per garantire una filiera europea delle batterie controllata e sempre meno impattante sull’ambiente, il nuovo Regolamento Europeo delle batterie ha previsto una serie di disposizioni generali, che vanno dalla redazione della documentazione a supporto della batteria, alla dichiarazione attenta e puntuale dell’Impronta Ambientale degli accumulatori, fino alla politica relativa al riciclo delle batterie.
Esaminiamo le principali.
Da Maggio 2026, ogni batteria con una capacità superiore ai 2kWh immessa sul mercato europeo dovrà possedere una registrazione elettronica, che sarà realizzata sottoforma di Battery Passport (un vero e proprio passaporto della batteria), con relativo QR Code identificativo ed etichettatura CE, elementi che ne garantiranno la conformità ai requisiti di tracciabilità e sicurezza previsti dal Nuovo Regolamento Europeo delle batterie.
Il Battery Passport è essenzialmente un documento digitale che massimizza lo scambio di informazioni tra produttori, utilizzatori finali e operatori addetti al riciclo, fornisce informazioni riguardanti la carbon footprint dei processi produttivi delle batterie e ne consente la tracciabilità.
Il Battery Passport servirà quindi ad indicare le informazioni essenziali riguardanti le batterie immesse sul mercato e i loro requisiti di sostenibilità, fornendo dati sempre aggiornati sulla gestione delle batterie e sul loro stato di salute a chi si occupa del riciclo e agli operatori che ne favoriscono la second life.
Il Battery Passport, come un vero e proprio documento identificativo della batteria, dovrà contenere informazioni relative a:
Per garantire a consumatori, operatori economici e altri soggetti di accedere facilmente alle informazioni e ai requisiti di tracciabilità contenuti nel Battery Passport, questi dovranno essere riportati tramite un QR Code identificativo che dovrà:
Qualora ciò non fosse possibile, a causa della natura e delle dimensioni della batteria, il codice QR potrà essere apposto sull’imballaggio e sui documenti che accompagnano la batteria.
Sia il Battery Passport che il QR Code ad esso associato cesseranno di esistere laddove la batteria venga avviata al riciclo, in quanto questi documenti seguono il ciclo di vita di ogni batteria a cui sono applicate.
Infine, oltre al Battery Passport, da maggio 2026 tutte le tipologie di batterie che si immetteranno sul mercato dovranno possedere anche un’etichettatura CE. Si tratta di una marcatura conferita da un organismo di certificazione notificato, che indica che il prodotto è conforme ai requisiti UE in termini di sicurezza, salute e protezione ambientale. Questa dovrà essere apposta sulla batteria prima dell’immissione sul mercato e dovrà essere visibile, leggibile e indelebile sulla batteria stessa (in caso di impossibilità, come per il QR code, potrà essere applicata sull’imballaggio e sui documenti che l’accompagnano).
L’etichettatura CE dovrà, inoltre, essere seguita dall’identification number dell’organismo certificatore ed essere accompagnata, se ritenuto necessario, da pittogrammi o altri marchi di pericolo correlati ad uso, storage, trasporto e trattamento della batteria.
Per permettere al Battery Passport di trarre informazioni sempre aggiornate sullo stato di salute delle batterie e sulla vita stimata di ogni sistema di accumulo a cui è associato, la proposta di Nuovo Regolamento Europeo delle Batterie cita che da maggio 2024 ogni batteria dovrà obbligatoriamente essere dotata di un BMS (Battery Management System): un sistema che, oltre ad eseguire il bilanciamento delle celle, garantendone una vita utile maggiore, può effettuare una stima dello Stato di Carica (SOC) e dello Stato di Salute (SOH), a partire dai valori di tensione e corrente della batteria.
Si specifica che le informazioni conferite dal BMS dovranno essere accessibili alla persona fisica o giuridica che ha legalmente acquistato la batteria o a terzi. Occorre, però, che vengano meglio definiti quali dati del BMS saranno condivisi, delimitando l’ambito ‘operativo’ di chi ha accesso ai dati per evitare problemi di safety, di violazione della proprietà intellettuale aziendale e di frodi.
I produttori che già oggi si avvalgono di sistemi di gestione per le loro batterie saranno certamente agevolati in questa fase di transizione, in quanto la loro tecnologia consolidata permetterà di soddisfare con anticipo i requisiti del Regolamento Europeo delle Batterie.
Un esempio è il BMS proprietario di Flash Battery, il Flash Balancing System, brevettato in Italia e oggi in attesa di brevetto europeo. Questo sistema di gestione della batteria intelligente garantisce un tempo di bilanciamento ultraveloce delle celle agendo ad alta potenza sia in attivo che in passivo (20A), apportando alle batterie al litio Flash Battery un grande vantaggio in termini di tempi di ricarica, brevi e prevedibili, ma è anche in grado di fornire un controllo completo del pacco batteria, tramite monitoraggio in tempo reale di tutti i suoi parametri.
Ciò conferisce alle batterie stabilità delle prestazioni nel tempo, previene anomalie e consente di svolgere autodiagnostica e manutenzione predittiva; tutto questo si traduce in una conoscenza approfondita di come vengono utilizzati i macchinari industriali che montano le batterie al litio Flash Battery e in una stima realistica della vita della batteria sul mezzo.
Per valutare l’impronta ambientale delle batterie, calcolata tramite LCA (Life Cycle Assessment) del prodotto, e per individuarne le potenzialità di miglioramento, Il Regolamento Europeo delle Batterie ha introdotto una serie di normative e metodologie volte a quantificarne la Carbon Footprint, il parametro utilizzato per stimare il totale delle emissioni dirette e indirette di gas serra generate durante tutta la catena del valore delle batterie.
Nell’ambito del EU Battery Regulation, l’analisi della Carbon Footprint si configura come un elemento particolarmente importante per lo sviluppo dell’economia circolare, perché si basa sull’approccio di ciclo vita, un concetto che si sposa a tutto tondo con la nuova strategia ambientale europea e che si distacca nettamente dagli approcci tradizionali, il cui oggetto di analisi era spesso circoscritto alla sola parte produttiva.
Applicare un approccio di ciclo vita, invece, vuol dire estendere i confini dell’analisi all’intero ciclo di vita del prodotto, che parte dall’origine delle materie prime e dalla loro estrazione, tiene in considerazione le fasi di trasporto e lavorazione di queste, e mappa anche l’impatto globale delle attività che avvengono dopo la produzione (distribuzione, fase d’uso, riparazione, sostituzione e il possibile smaltimento o riutilizzo e recupero in altri processi produttivi, quando la batteria arriva alla fine della sua vita utile).
Tutte le parti chiamate in causa, dalla catena di fornitura, al sistema qualità dell’azienda che produce le batterie, saranno tenute a calcolare la carbon footprint del prodotto, la quale verrà sempre valutata insieme ad un ente esterno che certificherà la veridicità delle informazioni.
Da Maggio 2024 scatterà quindi l’obbligo di redigere una Carbon Footprint Declaration per i diversi modelli di batteria, la quale dovrà accompagnare il prodotto fino alla disponibilità del suo QR Code, e che conterrà:
Secondo il Regolamento Europeo delle Batterie, a partire da Maggio 2025, tutti gli operatori economici che immettono batterie sul mercato europeo dovranno sviluppare e attuare una cosiddetta “Due Diligence Policy” (Dovere di Diligenza) coerente con gli standard internazionali. Si tratta di una documentazione in cui i produttori dovranno delineare chiaramente le strategie e le misure attuate per valutare e affrontare i rischi sociali e ambientali legati all’approvvigionamento, alla lavorazione e al commercio di materie prime e materie prime secondarie necessarie per la fabbricazione di batterie.
Ciò implica che ogni produttore di batterie sarà chiamato ad elaborare ed attuare un processo di controllo dell’approvvigionamento, in modo costante, proattivo e reattivo per garantire che i propri acquisti non vadano a foraggiare chi nega i diritti umani, sovvenziona conflitti armati, o incoraggia lo sfruttamento delle miniere di cobalto, materiale dall’alto impatto ambientale.
Il Regolamento Europeo delle Batterie mira a promuovere l’economia circolare all’interno del comparto, lungo tutto il ciclo di vita delle batterie, stabilendo pertanto anche i requisiti di fine vita, compresi gli obiettivi e gli obblighi per il recupero dei materiali e delle batterie esauste da parte dei produttori.
Per indicare le disposizioni sul loro riciclo, a partire da Maggio 2025, le batterie saranno soggette al vincolo di apposizione del simbolo del cassonetto barrato, che ne sancisce l’obbligo di non smaltirle come rifiuti urbani misti, ma di effettuare una raccolta separata di tali RAEE (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) presso centri specializzati.
Inoltre, per compensare la scarsità di minerali, riducendo in parte l’approvvigionamento da depositi minerari a favore delle fonti secondarie, e diminuendo di conseguenza le emissioni di anidride carbonica derivanti dal loro trasporto, sono già state fissate delle percentuali minime di minerali provenienti da fonti riciclate che dovranno essere obbligatoriamente presenti all’interno di molte batterie. Già a partire da Maggio 2028, le batterie destinate al settore industriale, quelle per i veicoli elettrici e quelle utilizzate nell’automotive dovranno essere accompagnate da documentazione recante informazioni sulle quantità degli elementi provenienti da materie prime seconde.
L’attenzione all’ambiente e alla sostenibilità di processi e prodotti sono punti cruciali della visione aziendale di Flash Battery, che fin dalla sua fondazione nel 2012 si è posta come obiettivo quello di dare spazio ad un’innovazione sostenibile sul mercato delle macchine industriali e dei veicoli elettrici, facendo propri molti dei concetti oggi esplicitati dal Regolamento Europeo delle Batterie.
Gli sforzi messi in campo in tal senso riguardano già le prime fasi di progettazione e produzione delle batterie al litio, dove viene dato spazio allo studio di un design sempre più sostenibile. Il processo produttivo prevede infatti la rimozione degli step inquinanti, e la scelta di materiali provenienti, dove possibile, da fonti rinnovabili. Le batterie al litio Flash Battery, inoltre, vengono realizzate meccanicamente attraverso una progettazione definita “agile” per consentirne uno smantellamento veloce a fine vita, grazie alla struttura facilmente apribile.
Sin dalla fase di progettazione, quindi le batterie Flash Battery sono concepite tenendo a mente che a fine vita dovranno essere recuperate, proprio per questo il nostro reparto di Ricerca e Sviluppo è alla continua ricerca di materiali che oltre all’alta performance, garantiscano facile riciclabilità e basso impatto ambientale.
In termini di gestione delle batterie a fine vita, invece, ci siamo mossi già dal 2015 per adempiere agli obblighi di legge in ottemperanza al decreto legislativo 188/08 e successive integrazioni, aderendo al COBAT, il Consorzio Nazionale per la Raccolta e il Riciclo di Pile e Accumulatori, al fine di garantire una corretta gestione, smaltimento e riciclo delle batterie che immettiamo sul nostro territorio.
Dal 2022, inoltre, con l’ottenimento della Certificazione DNV UNI EN ISO 14001 per il sistema di Gestione Ambientale, collaboriamo con i nostri fornitori per mappare la filiera delle materie prime.
Oltre ad aver stabilito i criteri minimi di selezione, basati sui principi legislativi dettati dalla norma ISO14001, stiamo implementando anche un sistema di qualifica fornitori basato su parametri ambientali sempre più stringenti, proprio per iniziare già da ora ad adempiere alle future richieste del Regolamento Europeo delle Batterie, avviando strategie congiunte con i fornitori, che ci permettano di usufruire di materiali con minore impatto, a parità di performance.
Infine, per prepararci alla Carbon Footprint Declaration dell’intera catena del valore delle nostre batterie, abbiamo recentemente avviato un progetto pilota con l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia per calcolare il Life Cycle Assessment (LCA) delle nostre batterie.
In un contesto globale sempre più coinvolto nelle sfide che riguardano la lotta al cambiamento climatico e la promozione di politiche di sostenibilità, il Regolamento Europeo delle Batterie è sicuramente il simbolo di un grande passo avanti dell’Unione Europea nei confronti della tutela ambientale e della green economy. Sebbene ancora in fase di definizione, esso si presenta già come un cambio di paradigma, certamente coraggioso e potenzialmente rivoluzionario, del nostro modello economico. Grazie a questo approccio basato sui principi dell’economia circolare, anche il settore delle batterie si impegnerà a creare prodotti più efficienti e sostenibili sin dalla fase di progettazione, riducendo il consumo di energia e risorse e contribuendo a garantire l’approvvigionamento etico e sicuro delle materie prime necessarie.
Non ci resta che aspettare quali saranno i prossimi step da parte di Commissione, Consiglio e Parlamento Europei e scoprire quando il Regolamento Europeo delle Batterie diventerà ufficialmente realtà.
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