Dalla produzione al riciclo: guida completa al nuovo Regolamento Europeo Batterie 2023/1542
14 maggio 2025

In linea con gli obiettivi del Green Deal Europeo, l’UE sta adottando misure sempre più stringenti per garantire che l’intero ciclo di vita delle batterie – dalla produzione fino al riciclo – sia sostenibile, efficiente e conforme agli standard ambientali più avanzati. Le batterie svolgono infatti un ruolo cruciale nella concretizzazione della transizione energetica, riducendo la dipendenza dai combustibili fossili, favorendo la diffusione della mobilità elettrica e lo stoccaggio dell’energia da fonti rinnovabili.
Per rispondere a queste sfide in modo sistematico ed efficace, si è reso necessario implementare normative stringenti da poter applicare a tutti gli operatori economici dell’Unione Europea, senza differenze nell’attuazione nazionale. Proprio per garantire un’applicazione uniforme e vincolante delle nuove regole, la precedente Direttiva 2006/66/CE è stata sostituita con un vero e proprio regolamento: il Regolamento Europeo 2023/1542.
Il nuovo Regolamento Europeo delle Batterie
A chi si applica il Regolamento UE Batterie: categorie coinvolte e obblighi
Il Regolamento (UE) 2023/1542 si applica a tutte le nuove batterie immesse sul mercato o messe in servizio all’interno dell’Unione Europea dall’entrata in vigore del Regolamento stesso, indipendentemente dalla loro origine o dal luogo di produzione. Fanno eccezione solo le batterie progettate specificamente per usi militari o aerospaziali.
Il regolamento riguarda tutte le tipologie di batterie, sia vendute come unità singole, sia incorporate in dispositivi o veicoli. In particolare, il documento fornisce una classificazione definendo cinque categorie ben specifiche:
- Batterie portatili (inferiori a 5 kg, come quelle usate in dispositivi elettronici)
- Batterie SLI (Starting, Lighting and Ignition – per avviamento, illuminazione e accensione dei veicoli)
- Batterie per mezzi di trasporto leggeri (LMT) – come e-bike, monopattini elettrici, hoverboard
- Batterie per veicoli elettrici (EV)
- Batterie industriali – utilizzate in contesti produttivi o in grandi impianti
Il regolamento coinvolge tutti gli operatori economici della filiera: produttori, importatori, distributori e rivenditori. Ognuno avrà responsabilità specifiche a seconda del proprio ruolo, dalla fase di progettazione fino alla gestione del fine vita delle batterie.
Uno degli aspetti più innovativi introdotti dal Regolamento europeo 2023/1542 riguarda i requisiti ambientali applicati alla produzione delle batterie. L’obiettivo è chiaro: ridurre l’impatto ambientale delle batterie lungo l’intero ciclo di vita, promuovendo una progettazione più responsabile e una gestione efficiente delle risorse. Due sono i cardini principali di questo approccio: l’impronta di carbonio e il contenuto minimo di materiale riciclato.
Dichiarazione della Carbon Footprint delle batterie
Il regolamento impone ai produttori l’obbligo di calcolare e dichiarare l’impronta di carbonio generata durante l’intero processo di produzione delle batterie. Si tratta di una misura fondamentale per incoraggiare la riduzione delle emissioni di gas serra lungo tutta la catena del valore.
La misura entrerà in vigore in modo graduale:
- Dal 18 febbraio 2025 o 12 mesi dopo l’entrata in vigore dell’atto delegato/atto implementato per le batterie per veicoli elettrici (EV)
- Dal 18 febbraio 2026 o 18 mesi dopo l’entrata in vigore dell’atto delegato/ atto implementato per le batterie industriali ricaricabili con capacità superiore a 2 kWh;
- Dal 18 agosto 2028 o 18 mesi dopo l’entrata in vigore dell’atto delegato/ atto implementato per le batterie dei mezzi di trasporto leggeri (LMT), come biciclette e scooter elettrici;
- Dal 18 agosto 2030 o 18 mesi dopo l’entrata in vigore dell’atto delegato/ atto implementato per i sistemi di accumulo energetico stazionario (con capacità superiore a 2 kWh).
L’applicabilità dell’obbligo è in funzione della pubblicazione dell’atto delegato sulla metodologia di calcolo e verifica dell’impronta di carbonio e dell’atto implementato che stabilisce il formato della dichiarazione, entrambi adottati dalla commissione europea. In assenza di tali atti, le date vengono derogate.
Finché le informazioni relative alla Carbon Footprint non saranno accessibili tramite il QR Code (18 febbraio 2027) la dichiarazione dovrà accompagnare la batteria.
Percentuali minime di materiale riciclato obbligatorie
A partire dal 18 agosto 2028, per alcune tipologie di batterie sarà obbligatorio includere una percentuale minima di materiali riciclati all’interno del prodotto finito. Questa misura si applica a:
- Batterie industriali ricaricabili con capacità superiore a 2 kWh,
- Batterie per veicoli elettrici (EV),
- Batterie SLI (utilizzate per l’avviamento, l’illuminazione e l’accensione dei veicoli).
I materiali coinvolti sono cobalto, piombo, litio e nichel. I produttori dovranno fornire una documentazione specifica che attesti le percentuali di materiali riciclati effettivamente presenti sia che derivino da materiali riciclati, sia da rifiuti di fabbricazione sia da rifiuti post-consumo.
Prestazioni e progettazione: durabilità e smontabilità delle batterie
Queste direttive dovranno essere affiancate ad un’attenzione crescente alla durabilità e alla facilità di smontaggio delle batterie. L’obiettivo è duplice: da un lato, prolungare la vita utile delle batterie e ridurre la necessità di sostituzioni frequenti; dall’altro, agevolare le operazioni di manutenzione, riutilizzo e riciclo, in linea con i principi dell’economia circolare.
A partire dal 18 agosto 2027, le batterie industriali ricaricabili dovranno rispettare specifici requisiti di prestazione e durata, che ne garantiscano un’efficienza costante nel tempo. Un anno più tardi, dal 18 agosto 2028, anche le batterie portatili (escluse le batterie a bottone) dovranno conformarsi a questi standard minimi di durabilità.
Sul fronte della smontabilità, il regolamento stabilisce che, dal 18 febbraio 2027:
- Le batterie portatili dovranno essere facilmente rimovibili e sostituibili dagli utenti finali. I prodotti che le contengono dovranno essere accompagnati da istruzioni chiare e informazioni sulla sicurezza.
- Le batterie per LMT, EV e ad uso industriale dovranno essere facilmente rimovibili e sostituibili da professionisti qualificati, in qualsiasi momento della vita utile del prodotto.
Per garantire una maggiore trasparenza e tracciabilità lungo tutta la vita utile delle batterie, il nuovo Regolamento introduce obblighi stringenti in materia di etichettatura e marcatura. Tutte le batterie immesse sul mercato dovranno riportare informazioni chiare, leggibili e facilmente accessibili per permettere a consumatori, operatori e autorità competenti di poter essere consapevoli e informati sul corretto utilizzo, la gestione del fine vita e la tracciabilità del prodotto.
Già a partire dal 18 agosto 2024, tutti i produttori hanno l’obbligo di apporre sulle batterie la marcatura CE, che attesta la conformità del prodotto ai requisiti di sicurezza, tutela della salute e protezione ambientale dell’Unione Europea.
Ma non finisce qui: entro il 2026, le batterie dovranno essere accompagnate da etichette leggibili e visibili, non solo sulla batteria stessa, ma anche sull’intero dispositivo in cui sono integrate. Queste etichette dovranno includere informazioni fondamentali come la capacità, la durata prevista, le prestazioni, la composizione chimica e le corrette modalità di smaltimento. A partire dal 2027, molte di queste informazioni dovranno essere accessibili anche in formato digitale tramite QR code, per garantire una comunicazione più completa, aggiornata e consultabile facilmente da parte degli utenti e dei professionisti del settore.
Il Regolamento (UE) 2023/1542 introduce importanti obblighi di responsabilità sociale per i produttori di batterie e gli operatori economici coinvolti lungo la filiera. L’obiettivo è garantire che le materie prime critiche, come cobalto, litio, nichel e grafite, siano estratte e commercializzate nel rispetto dei diritti umani e di standard ambientali e sociali internazionali.
A partire dal 18 agosto 2025, tutti i produttori e le organizzazioni responsabili della raccolta e gestione delle batterie (PRO – Producer Responsibility Organizations) saranno tenuti a:
- Adottare e comunicare pubblicamente una politica di due diligence chiara e conforme ai principali standard internazionali, come le Linee guida OCSE e i Principi guida ONU su imprese e diritti umani.
- Implementare un sistema di gestione interno per supportare l’attuazione della due diligence, individuando e valutando i rischi ambientali e sociali nelle proprie catene di fornitura.
- Sviluppare strategie mirate per prevenire, mitigare o affrontare i rischi identificati.
- Sottoporsi a una verifica indipendente da parte di un organismo notificato, che ne certifichi la conformità.
Obiettivi di riciclo: efficienza minima e recupero di materiali critici
Il Regolamento introduce anche target minimi per l’efficienza del riciclo e il recupero dei materiali più critici. Questi requisiti entreranno in vigore a partire dal 31 dicembre 2027 e saranno applicati agli impianti di trattamento e riciclo autorizzati. L’efficienza minima del riciclo sarà:
- Almeno 90% per cobalto, rame, nichel e piombo
- Almeno 50% per litio
I materiali recuperati dovranno poi essere riutilizzati prioritariamente nella produzione di nuove batterie industriali, per veicoli elettrici e per sistemi di avviamento (SLI). Questi obiettivi sono parte integrante della strategia per promuovere un’economia circolare e ridurre la dipendenza dell’Unione Europea da materie prime vergini, spesso estratte in contesti sociali e ambientali critici.